sabato 2 agosto 2014

Marmellata di albicocche

Era uno dei pochi pomeriggi caldi ed assolati che questa estate ci ha concesso finora.
Un sabato pomeriggio in cui gli unici rumori, a Villa Etrusca, erano quelli delle cicale, il fruscio delle foglie degli alberi circostanti e il bip bip del videogames del mio telefono, a disturbare la quiete.
Ero in attesa di ben 20 olandesi, che avrebbero alloggiato una settimana in villa, rilassandosi fra un bagno in piscina e una partita a tennis.
Stanca di giocare con il cellulare andai a passeggiare fra gli alberi, disposti ordinatamente in fila, divisi fra olivi, alberi da frutto e ornamentali, arrivando quasi in fondo ai non so quanti ettari della proprietà.
Con sorpresa scovai degli albicocchi così pieni di frutti maturi che sarebbe stato un peccato mortale non raccoglierle. Corsi indietro a prendere un po' di buste, tornai a prendere quanta più frutta potevo (mangiandone un numero imprecisato) e la portai a più riprese in villa.
All'ultimo viaggio dal frutteto vidi in lontananza le auto dei turisti, con delle faccine piuttosto sorridenti che si intravedevano dal vetro.
Mi lasciai il dubbio se quel sorriso stampato fosse per lo splendore della villa o per la goffaggine dei movimenti con un carico di circa 5 kg di frutta abbinato ai 35° gradi di quel pomeriggio.
Lasciai tutto per terra, in un angolo, accolsi i turisti che, assetati, gradirono il succo di melone fresco che avevo preparato la mattina e ci sedemmo in salotto per le operazioni di check-in.
Capita spesso che i turisti siano curiosi di imparare qualcosa della cucina italiana, così sono sempre pronta a gestire cene o corsi di cucina.
Non mi sarei però aspettata che mi chiedessero un corso di cucina per il tardo pomeriggio, anche perché, prevedendo la loro stanchezza per il viaggio appena concluso, non avevo preparato niente.
"No problem!" dissi loro.
Durante l'ora in cui tutti erano a rinfrescarsi e disfare le valigie nelle rispettive camere, lavai tutto il fortunato raccolto e, menomale che zucchero e altri alimenti di prima necessità ci sono sempre, organizzai loro un corso sulle marmellate.
Furono così soddisfatti che tennero la produzione per la colazione di quella settimana e portarono in Olanda tutta la rimanente.





Ingredienti:

1 kg albicocche molto mature
600 gr zucchero (io fruttosio)
1/2 limone biologico

Lavate ed asciugate accuratamente le albicocche. 
Tagliatele a pezzetti o frullatele leggermente, in modo da avere una purea di frutta dalla grana grossa, con qualche pezzo di frutta un po' più grande.
Versate tutto in una pentola piuttosto capiente, aggiungete lo zucchero e spremete il succo di mezzo limone.
Mettete sul fuoco vivace per qualche minuto, fino al bollore, poi abbassate la fiamma e continuate a cuocere mescolando spesso.
I tempi di cottura sono variabili, in funzione della consistenza che preferite e di quanta acqua contiene la frutta. Di solito non consiglio meno di 45 minuti. 
Controllate, prima di mettere la confettura nei barattoli, versando un cucchiaino su un piatto e lasciando colare la marmellata inclinandolo. 
Chiudete in barattoli ermetici e lasciateli capovolti per tutta la notte, in modo da eliminare l'aria all'interno del barattolo. 

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