sabato 29 novembre 2014

Frolle integrali con pere, mascarpone e nocciole

Ero reduce da una serata in compagnia delle amiche.
Per questo motivo, la mattina dopo, mi presentai a lezione con un paio di occhialoni neri, accertandomi di aver indossato quelli da cui non si intravedono gli occhi.
Indossai la divisa da lavoro, il grembiule, il mio cappello da chef, non rendendomi conto che gli altri cuochi mi stavano osservando divertiti, vedendomi ancora con gli occhiali neri da moscone. 
Dopo qualche secondo (i riflessi erano ancora piuttosto rallentati), alzai lo sguardo verso di loro che, avendo lasciato in sospeso quello che stavano facendo, si stavano godendo l'esilarante spettacolo. 
Mi sfilai gli occhiali coraggiosa e, puntando il pavimento per non far notare troppo le occhiaie, entrai in cucina, dove la chef ci stava aspettando.
Fu la giornata della pasta frolla: dolce, salata, con frutta o creme, tradizionale o alternativa. 
La chef lasciò ampio spazio a chi, come me, ha difficoltà a seguire alla lettera le schede tecniche, senza mettere qualcosa di suo. 
Lessi la scheda, acquisii le nozioni base per una corretta esecuzione, e mi diressi verso la dispensa, in cerca di qualche ispirazione.
Sono sempre molto attratta dalle farine integrali, perché conferiscono alle preparazioni quel gusto e spessore un po' rustico e casalingo.
Raccolsi le idee, gli ingredienti, cercai di svegliare i due neuroni rimasti sobri dalla sera prima, e mi misi all'opera.
Una volta sfornate ed impiattate, dovetti affrettarmi a fotografare le tartellette, prima che venissero divorate dai colleghi e dalla chef, che si complimentarono per l'ottimo risultato.






Ingredienti per 3 tartellette:

100 gr farina integrale
1 uovo
50 gr burro
50 gr zucchero di canna
sale qb
1 pera media (Abate o Kaiser)
100 gr mascarpone
20 gr nocciole tostate

In una ciotola impastate la farina, l'uovo,30 gr di zucchero, il burro morbido e il sale. Formate una palla, avvolgetela in pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per mezz'ora.
Intanto lavate, sbucciate e pulite la pera, tagliandola a tocchetti di circa un centimetro. 
Lasciatela a bagno in acqua acidulata, con un cucchiaio di zucchero (per non perdere la dolcezza).
Frantumate le nocciole in modo grossolano, mescolate con lo zucchero rimasto, il mascarpone e le pere sgocciolate ed asciugate.
Spennellate 3 stampi da tartellette con del burro, stendete la pasta all'interno,avendo cura di farla aderire bene agli stampi, e versate qualche cucchiaiata di composto alla pera. Infornate a 220° per circa 20 minuti, controllando la doratura del ripieno. 
Sfornate e lasciate intiepidire, prima di sformarle. 
Cospargete le tartellette di zucchero a velo o cacao amaro e servite con un buon tè.

mercoledì 26 novembre 2014

Tagliatelle di crepes rustiche con carciofi e purea di zucca allo zenzero

Ero appena tornata dalla Polonia dove, stranamente, trovai un clima caldo e soleggiato, atipico per il periodo e la latitudine a cui mi trovavo.
In quella settimana ebbi modo di sperimentare alcuni piatti tipici, che solitamente cerco di assaggiare quando sono all'estero.
Essendo la Polonia un paese piuttosto freddo e umido, le zuppe sono una pietanza che viene proposta nei ristoranti, come antipasto o portata principale, accompagnata da ravioli. 
Ne provai molte: di verdure, carne o segale, ed ero felice come una bambina quando mi venivano servite all'interno di un guscio di pane.
Tornando a casa mi venne voglia di qualcosa di diverso, caldo e gustoso come una zuppa, ma dalla consistenza diversa.
Nel tragitto da Bergamo a casa (se vinco il Superenalotto, giuro che costruisco una pista di atterraggio di fronte a casa!), cercai di tenermi sveglia e attenta, concentrandomi su un piatto che avrebbe potuto scaldarmi come una zuppa ma che, allo stesso tempo, non fosse troppo difficile e lungo da elaborare.
Feci appena in tempo a bloccare la signora dell'alimentari vicino casa.
Bussai ripetutamente alla porta chiusa finché, mossa forse a compassione, mi fece entrare.
Arraffai le cose che mi sarebbero servite per preparare ciò che avevo programmato durante il rientro, e corsi a casa a prepararlo.





Ingredienti per 2 persone:

100 gr farina mista di grano saraceno e farro (Mulino Spadoni)
1 uovo
220 ml latte
1 rametto di rosmarino
1/2 cucchiaino di zenzero
100 gr zucca gialla
1 carciofo
1 spicchio d'aglio
brodo vegetale leggero qb (io dado Bimby)
burro qb
olio evo qb
sale qb
pepe qb

In una ciotola ed aiutandovi con una frusta, mescolate la farina, l'uovo e il latte, fino ad ottenere una pastella densa e senza grumi. Tritate gli aghi di rosmarino, aggiungeteli al composto e lasciate riposare in frigo.
Lavate, pulite e tagliate il carciofo a dadini piccoli, tritate lo spicchio d'aglio e mettete tutto in una larga padella.
Aggiungete un filo di olio e fate rosolare a fiamma viva, per circa 5 minuti.
Se fosse necessario aggiungete un cucchiaio di brodo vegetale.
A fine cottura salate e pepate.
Pulite la zucca e tagliatela a dadini, lessatela in poca acqua.
Quando avrà raggiunto una consistenza piuttosto morbida e comincerà a rompersi sarà cotta, aggiungete sale e zenzero e frullate con il minipimer. 
In  un padellino da crepes oppure uno antiaderente del diametro di 24 cm fate scaldare un piccolissimo riccio di burro, su fuoco moderato.
Cuocete le crepes versando un mestolo di impasto per volta, che dovrebbe essere sufficiente per 6 crespelle.
Sovrapponetele e lasciatele freddare, mentre apparecchiate, coperte da pellicola trasparente,in modo che l'umidità che si forma all'interno le mantenga morbide.
Su un tagliere arrotolate tutte le crepes sovrapposte, e tagliatele dello spessore di un cm.
Saltatele per un minuto nella padella dei carciofi, aggiungendo un cucchiaio o due di brodo, se asciugassero.
Servite la crema di zucca piccante sulla base oppure al lato di un piatto piano, formate un mucchietto di tagliatelle al centro e guarnite con i carciofi.


Con questo piatto partecipo al contest natalizio di AIFB, "Taste Abruzzo, it'sXmas Time", con i Cereali e grani speciali, nella speranza che questa ricetta scaldi il cuore della giuria, così come ha scaldato il mio.






martedì 11 novembre 2014

Fregola tostata con pere e crema di ricotta salata

E' stata la prima volta, per me, al Salone del Gusto di Torino.
Riuscii a prenotare un albergo a Giugno, immaginando che sarebbero stati giorni pieni di lavoro, per i torinesi.
Persino le amiche mi presero in giro, chiedendomi come mai avevo prenotato con così tanto anticipo, visto che andavo a Torino "solo" per il Salone.
La mia previdenza fu premiata. 
Mi resi conto, appena arrivata, della moltitudine di persone presenti in città, arrivate in occasione del weekend del buon cibo.
Fu interessante notare la diversità dei soggetti che affollavano la manifestazione, in quei giorni.
C'erano appassionati e ristoratori... Erano presenti anche noti imprenditori del settore, pubblicitari, cameraman di tv locali e nazionali. 
Quelli che mi divertirono maggiormente, furono i mangiatori cronici, in cerca di qualsiasi cosa offrissero gli stand, ovviamente "aggratis"!
Si intrufolavano tra le persone, dribblavano noi blogger, impegnate a fotografare prodotti di ogni parte del mondo, allungavano le mani, passando di fronte all'obiettivo delle macchine fotografiche e TAC!
Sgraffignavano ogni tartina, cioccolatino, crostino o pezzetto di salame riuscissero a farsi appiccicare alle manine.
Immaginate che sconquasso, passare da un tartufino fondente ad una birra doppio malto, al salmone norvegese e, per finire in bellezza, a un bel pezzo di pecorino, accompagnato da un passito!
Furono due giorni intensi e meravigliosi, in cui riuscii a comprare un bel po' di prodotti.
Durante il viaggio di rientro chiamai Claudia, che accettò con piacere il mio invito ad assaggiare il mio "bottino di guerra".





Ingredienti per 2 persone:

6 cucchiai di fregola sarda tostata (io Artinpasta)
1 pera Abate
1/2 cipolla bianca
1 cucchiaio di crema di ricotta salata (L'Asquanta di Latteria Angelina)
olio evo qb
brodo vegetale leggero qb (io dado Bimby)
pepe qb

Pelate e tritate la cipolla. Fatela soffriggere in una casseruola con un filo di olio evo, aggiungendo un mestolo di brodo per non farla colorare.
Fatela cuocere a fuoco basso per qualche minuto.
Intanto sbucciate 3/4 di pera, lasciando qualche fetta per la decorazione. Tagliate il resto a dadini, avendo cura di fare questa operazione bagnando con un po' di succo di limone il frutto.
Aggiungete alla cipolla la fregola, fatela tostare per qualche minuto, girando con un mestolo di legno.
A questo punto aggiungete il brodo vegetale e fate cuocere per 5 minuti, controllando che non si attacchi sul fondo. 
Terminate la cottura della fregola (circa 8-10 minuti), aggiungendo anche i dadini di pera, in modo che si insaporisca e che finisca di assorbire il brodo.
All'ultimo momento aggiungete la crema di ricotta salata, mantecate e servite subito, guarnendo con la pera lasciata da parte e una macinata di pepe nero.


sabato 8 novembre 2014

Polenta di fagioli Zolfini con rape stufate

I giorni passati, nonostante il calo delle temperature, sono stati assolati.
I turisti "nordici", in vacanza in Toscana, camminerebbero ancora indossando bermuda ed infradito, mentre noi italiani iniziamo a sfoderare piumini, stivali e foulard, per proteggere il collo dalla brezza mattutina.
Anche la tavola cambia: le fresche insalate, le paste fredde, i gelati e le birre ghiacciate, vengono sostituite da verdure stufate, zuppe, torte morbide ed ottimi vini rossi, tipici della nostra zona. 
Questo piatto è nato per caso: quella sera avevo voglia di una preparazione a base di polenta, che mi scaldasse, dopo un pomeriggio (gelido) passato a camminare per le vie del centro.
Ricordavo di aver comprato, qualche tempo prima, della buonissima farina di mais, macinata grossa e addizionata di farina di grano saraceno.
Avrebbe fatto da companatico perfetto, per le rape che avevo appena acquistato.
Peccato che, come capita frequentemente, i miei acquisti gastronomici compulsivi mi avevano fatto dimenticare che, quella farina di mais, era stata comprata chissà quanto tempo fa, ed era scaduta in dispensa.
Fu una specie di lutto, visto che l'avevo scovata in un piccolo negozio in Piemonte, pagandola una fortuna.
Superato il momento di dispiacere, non mi persi d'animo: pensai a quel punto di unire le rape (ortaggio onnipresente sulle tavole del sud), con qualcosa di toscano, consolidando con una ricetta calda ed avvolgente, le mie origini tosco-pugliesi.
Fu così che nacque questo buonissimo piatto unico, unendo il fagiolo Zolfino del Pratomagno (proveniente dal Val d'Arno) alle rape (il cui profumo porta i miei ricordi alla casa di mia nonna, in Puglia). 






Ingredienti per 2 persone:

100 gr fagioli Zolfini
1 mazzo di rape 
1 cipolla bianca
2 spicchi d'aglio
1 peperoncino secco
sale qb
olio evo qb
pepe nero qb

Macinate i fagioli, fino ad ottenere un farina.
Pulite e lavate bene le rape, eliminando le coste troppo dure e le foglie rovinate.
Tagliate le rape a pezzi piuttosto grossi, o lasciate le foglie intere, in caso siano piccole e tenere, premetele dentro una pentola abbastanza capiente, lasciandole bagnate dell'acqua di lavaggio.
Pulite e tagliate la cipolla a fette sottili, fate lo stesso con uno spicchio di aglio.
Metteteli in pentola con le rape. 
Aggiungete il peperoncino aperto a metà, versate un filo di olio e fate cuocere a fiamma bassa, girando spesso, per circa 30 - 40 minuti.
Le rape dovrebbero stufare senza dover aggiungere altri liquidi, ma aggiungete qualche cucchiaio di acqua, se necessario.
In un'altra pentola mettete la farina di Zolfini e circa 400 gr di acqua.
Pulite l'altro spicchio di aglio ed aggiungetelo alla farina di fagioli.
Fate cuocere la farinata a fuoco basso, per circa 30 minuti, girando spesso ed aggiungendo altra acqua, se necessario.
A fine cottura, salate leggermente sia le rape che i fagioli, facendo attenzione alla naturale sapidità dei due alimenti.
Se i fagioli dovessero risultare granulosi, frullate qualche secondo la minestra con il minipimer, per renderla morbida e vellutata.
Servite la passata di fagioli in un piatto fondo, aggiungendo al centro un turbante di rape stufate.
Spolverate con pepe nero e versate un filo di olio. 
Servite come piatto unico, se volete accompagnando con un crostone di pane grigliato.