giovedì 7 agosto 2014

Pastella con fiori di zucca al forno

Mancavano pochissimi giorni alle mie vacanze e, come un nomade perso nel deserto del Gobi, vedevo quell'ultimo giorno di lavoro come un lontanissimo miraggio.
L'ufficio iniziava ad assumere le sembianze di un mezzo di trasporto, facendomi già essere in viaggio mentale e diradando la concentrazione sul lavoro.
Dalle grandissime finestre del terzo piano di un palazzo, affacciato su una delle strade principali della città, vedevo macchine scorrere lente come se, immaginando di essere su un treno, fossi io a muovermi, per raggiungere una qualsiasi meta.
Non c'era più voglia di lavorare, di ricevere persone (purtroppo quando le aziende sono chiuse per ferie ho l'incombenza della clientela che si presenta con le domande più inutili), di vestire i panni della bancaria.
La camicia iniziava a diventare fastidiosa e le ore in ufficio sembravano non passare mai, per arrivare a quel cavolo di giovedì, che avrebbe segnato il mio ultimo giorno.
Anche la voglia di cucinare scarseggiava, per cui, noiosamente, spulciavo siti internet di cucina, in cerca di un'idea che potesse interessarmi, per la cena che avevo organizzato in occasione delle vacanze con gli amici di sempre.
Improvvisamente, capitando sul blog di Miria, scorsi una ricetta talmente semplice ma buona che mi dissi:
"Questa posso farla anche nelle condizioni in cui mi trovo!".
Mi svegliai dal torpore in cui ero rimasta tutto il giorno, corsi dall'ortolano a comprare i migliori fiori di zucca disponibili, e preparai questa pastella al forno che, una volta portata a tavola, finì senza passare dal via (cioè dal mio piatto)!




Ingredienti per una teglia:

20-25 fiori di zucca freschissimi
300 gr latte
2 uova
farina qb
sale qb
pepe qb
olio evo qb

Lavate velocemente sotto l'acqua corrente i fiori di zucca, togliete il picciolo e il gambo, poneteli fra due canovacci ad asciugare.
In una ciotola sbattete le uova ed aggiungete il latte.
Sempre mescolando con una frusta aggiungete la farina un cucchiaio per volta, finché si sarà formata una pastella liquida ma consistente, in modo da velare il cucchiaio.
Sulla leccarda rettangolare sistemate la carta da forno, in modo che esca leggermente dai bordi. 
Spennellate la carta di olio evo su tutta la superficie. 
Disponete i fiori di zucca asciutti uno accanto all'altro, cercando di non lasciare troppo spazio vuoto.
Versate in modo omogeneo la pastella sui fiori, spolverate i pepe appena macinato ed aggiungete un filo leggerissimo di olio in superficie.
Infornate per circa 30 minuti a 200° o comunque fino a che il preparato non avrà assunto il colore dorato come nella foto.
Una volta sfornata attendete 5 minuti, in modo che la pastella si rassetti.
Dopodiché staccatela dalla carta forno e tagliatela a quadrettoni, cercando di mantenere i fiori interi.
Salate in superficie, servite calda e contate i secondi che passeranno prima che il vassoio si svuoti, io scommetto non più di 60.

mercoledì 6 agosto 2014

Sandwich con gamberi e zucchine croccanti

I ragazzi, superata la fase dell'infanzia, diventano pressoché simili a tirannosauri, in quanto ad alimentazione. Il periodo in cui, da genitore, sei costretto a rincorrere tuo figlio per tutta la casa, con una forchettata di cibo (rischiando salti mortali degni del miglior stuntman nel salone, per evitare di spiaccicare tutto sul tappeto persiano da un milione di euro) vengono dimenticati in un attimo.
L'adolescenza, che per alcuni aspetti è un momento delicato, ove i figli danno il peggio di loro stessi (cambiano strada per evitare di salutare i genitori, rientrano a casa almeno mezz'ora in ritardo rispetto all'orario concordato, quando non ti costringono ad aspettare in pigiama in macchina, fuori da un locale, alle 3 di notte) ha anche i suoi lati positivi.
Lasciate da parte le ore passate a tavola per cercare di far mangiare due cucchiaiate di minestra ad un bambino, si passa a dover riempire la dispensa di qualsiasi prodotto commestibile in commercio, per la voracità con cui i giovanissimi mangiano a qualsiasi ora.
Ovviamente, il tenere la dispensa sempre piena è legato allo spirito di sopravvivenza. Il mio.
Un pomeriggio di questa estate, rientrata da lavoro io, rientrati dalla piscina loro, fui travolta come da un'orda di barbari affamati, al termine di una battaglia durissima.
Il problema più grande, come le donne sanno, è che non tutti i giorni è possibile fare la spesa, soprattutto durante durante la settimana, quando si riesce a gestire solo il minimo sindacale.
Finiti gli affettati, finiti i gelati, finito qualsiasi cosa potesse esser adatto ad una merenda golosa, optai per questo sandwich, leggero ma gustoso, scongelando qualche fetta del pane in cassetta che avevo preparato la settimana prima.
Dire che andò a ruba è un eufemismo, e quasi quasi venni sgridata per aver scongelato troppo poco pane!





Ingredienti per un sandwich:


due fette di pane ai 7 cereali (l'impasto lo trovate qui)

4-5 gamberi sgusciati
1/2 zucchina
1/2 spicchio d'aglio
vino bianco qb
olio evo qb
sale qb
pepe qb
peperoncino qb
qualche foglia di prezzemolo




Lavate la zucchina e tagliatela a dadini piccoli (1/2 cm circa), metteteli in una padella antiaderente, senza condimento, ed aggiungete l'aglio intero, che toglierete a fine cottura.

Fate tostare a fuoco vivace i dadini, solo successivamente aggiungete poco vino bianco, che servirà per cuocere leggermente le zucchine.
Lasciate i dadini piuttosto croccanti, spegnete il fuoco e regolate di sale, pepe, peperoncino.
Aggiungete anche il prezzemolo tritato.
Nel frattempo sbollentate in poca acqua e per pochi minuti, i gamberi.
Scolateli ed iniziate a comporre il sandwich.
Disponete sulla fetta di pane (io ho usato l'impasto di questa focaccia, cuocendolo in uno stampo da plumcake e coprendo con fiocchi d'avena) le zucchine, adagiatevi sopra i gamberi e chiudete con la seconda fetta.
Condite con un filo di olio a crudo e servite.

lunedì 4 agosto 2014

Audacia in cucina con #rusticainvacanza





































... E di audacia se n'è vista ieri pomeriggio, con San Carlo!
Un pomeriggio divertentissimo, all'insegna della cucina e del relax, in una location splendida, il Twiga di Marina di Pietrasanta.
In un contesto perfetto come quello non poteva che esserci un'ospite, per l'occasione cuoco, d'eccellenza: Chiara Maci.
Con la sua simpatia ed affabilità è riuscita a coinvolgere noi blogger (che a dirla tutta non vedevamo l'ora di aiutarla dietro al banco da cucina), ed anche, udite udite... Un sacco di maschietti!
... Che a vederli nessuno li avrebbe fatti capaci di assemblare una fetta di pane con un una di tacchino... E invece?! Si sono dimostrati all'altezza della situazione, lasciandosi coinvolgere nell'estro e nella creatività.






Vi lascio solo un link, per farvi capire cosa vi siete persi:
http://bit.ly/rusticainvacanza_twiga

Ed a seguire, l'intervista a Chiara Maci:
http://bit.ly/intervista_chiaramaci

Qui sotto invece vi lascio qualche foto, la cui qualità è sicuramente discutibile, ma non molto peggio di quelle che pubblico altre volte.


Rustica e quenelle di salmone e avocado, con una goccia di panna acida




































A seguire, Rustica club sandwich con tacchino
















Presto anche io peccherò di audacia, con la Rustica!
Buon inizio settimana.



sabato 2 agosto 2014

Marmellata di albicocche

Era uno dei pochi pomeriggi caldi ed assolati che questa estate ci ha concesso finora.
Un sabato pomeriggio in cui gli unici rumori, a Villa Etrusca, erano quelli delle cicale, il fruscio delle foglie degli alberi circostanti e il bip bip del videogames del mio telefono, a disturbare la quiete.
Ero in attesa di ben 20 olandesi, che avrebbero alloggiato una settimana in villa, rilassandosi fra un bagno in piscina e una partita a tennis.
Stanca di giocare con il cellulare andai a passeggiare fra gli alberi, disposti ordinatamente in fila, divisi fra olivi, alberi da frutto e ornamentali, arrivando quasi in fondo ai non so quanti ettari della proprietà.
Con sorpresa scovai degli albicocchi così pieni di frutti maturi che sarebbe stato un peccato mortale non raccoglierle. Corsi indietro a prendere un po' di buste, tornai a prendere quanta più frutta potevo (mangiandone un numero imprecisato) e la portai a più riprese in villa.
All'ultimo viaggio dal frutteto vidi in lontananza le auto dei turisti, con delle faccine piuttosto sorridenti che si intravedevano dal vetro.
Mi lasciai il dubbio se quel sorriso stampato fosse per lo splendore della villa o per la goffaggine dei movimenti con un carico di circa 5 kg di frutta abbinato ai 35° gradi di quel pomeriggio.
Lasciai tutto per terra, in un angolo, accolsi i turisti che, assetati, gradirono il succo di melone fresco che avevo preparato la mattina e ci sedemmo in salotto per le operazioni di check-in.
Capita spesso che i turisti siano curiosi di imparare qualcosa della cucina italiana, così sono sempre pronta a gestire cene o corsi di cucina.
Non mi sarei però aspettata che mi chiedessero un corso di cucina per il tardo pomeriggio, anche perché, prevedendo la loro stanchezza per il viaggio appena concluso, non avevo preparato niente.
"No problem!" dissi loro.
Durante l'ora in cui tutti erano a rinfrescarsi e disfare le valigie nelle rispettive camere, lavai tutto il fortunato raccolto e, menomale che zucchero e altri alimenti di prima necessità ci sono sempre, organizzai loro un corso sulle marmellate.
Furono così soddisfatti che tennero la produzione per la colazione di quella settimana e portarono in Olanda tutta la rimanente.





Ingredienti:

1 kg albicocche molto mature
600 gr zucchero (io fruttosio)
1/2 limone biologico

Lavate ed asciugate accuratamente le albicocche. 
Tagliatele a pezzetti o frullatele leggermente, in modo da avere una purea di frutta dalla grana grossa, con qualche pezzo di frutta un po' più grande.
Versate tutto in una pentola piuttosto capiente, aggiungete lo zucchero e spremete il succo di mezzo limone.
Mettete sul fuoco vivace per qualche minuto, fino al bollore, poi abbassate la fiamma e continuate a cuocere mescolando spesso.
I tempi di cottura sono variabili, in funzione della consistenza che preferite e di quanta acqua contiene la frutta. Di solito non consiglio meno di 45 minuti. 
Controllate, prima di mettere la confettura nei barattoli, versando un cucchiaino su un piatto e lasciando colare la marmellata inclinandolo. 
Chiudete in barattoli ermetici e lasciateli capovolti per tutta la notte, in modo da eliminare l'aria all'interno del barattolo. 

venerdì 1 agosto 2014

Rigatoni con pesto di sedano e roquefort

A differenza di quasi tutti i marmocchi, sono sempre stata amante di frutta e verdura.
Al posto delle più popolari e diffuse merendine, preferivo impiastricciarmi le mani con olio e pomodorini, stesi su grosse fette di pane toscano. Il tutto per la gioia di mia madre e delle altre, che potevano prendermi a mo’ di esempio con i loro figli, mentre questi si rotolavano tra cioccolatini, crostatine, biscotti, snack e bevande gassate.
L'alternativa era sgranocchiare una carota cruda, come vedevo fare nei cartoni animati, da Bugs Bunny.
Un ruolo importantissimo lo ha giocato il fatto che abitavo vicino alla campagna, per cui ero abituata ad accaparrarmi spesso la merenda da sola, rubacchiando nei campi coltivati dal vicino casa: un frutto o un paio di pomodori, da spolverare con la maglietta e addentare mentre pedalavo per scappare dal contadino, quando venivo scoperta.
E' stata una bellissima infanzia, la mia.
Un'altra delle verdure che sgranocchiavo ad ogni ora del giorno ma anche della notte, per la gioia di mamma Marghe che si svegliava con me per attendere che terminassi i miei spuntini notturni, era il sedano, che crescendo ho messo inconsapevolmente da parte.
Da quando ho iniziato a provvedere all'approvvigionamento e alla preparazione dei piatti ho, senza volerlo, spesso preferito altri ortaggi al sedano, lasciandolo solo per le preparazioni di minestrone o dado home-made
Per il resto, nonostante sia ricchissimo di proprietà benefiche e molto versatile come utilizzo, l'ho completamente ignorato.
Spulciando in giro per il web, invece, ho trovato un trito di sedano che mi ha fatto venire la voglia di tornare ad utilizzarlo, con altri ingredienti, per un freschissimo pesto, che non poteva sposarsi meglio che con un formaggio come il Roquefort.




Ingredienti per 2 persone:

200 gr rigatoni (Io Garofalo o Rummo)
foglie e gambi teneri di sedano qb
noci sgusciate qb
olio evo qb
sale qb
1/2 spicchio d'aglio
60 gr roquefort

Lavate bene le foglie e i gambi più teneri del sedano, asciugateli metteteli nel boccale del robot da cucina o del minipimer.
Aggiungete le noci, l'aglio, un pizzico si sale e frullate, aggiungendo l'olio a filo. 
Amalgamate bene gli ingredienti ma lasciate che il pesto rimanga leggermente grossolano. 
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata.
Nel frattempo versate il pesto in una ciotola ed allungatelo con un paio di cucchiai di acqua di cottura, tenendo da parte altra acqua in caso di necessità.
Scolate la pasta e versatela nella ciotola, amalgamate e servite, aggiungendo dei piccoli fiocchi di roquefort e qualche noce spezzettata.