sabato 26 luglio 2014

Una Norma... Fuori norma!

Questo piatto è nato un po' per caso, pensando più ad un nome che ad una ricetta.
Conobbi in palestra un tipo piuttosto singolare, che anche dal nome doveva farmi pensare al personaggio con cui avevo a che fare, Norman. 
Ovviamente il nome è una cosa che ci troviamo appiccicata addosso, nel bene e nel male (io non dovrei parlare, visto il mio), ma sentire un ragazzo così giovane con un nome così da vecchietto, quasi da personaggio di "Indovina chi?", era veramente curioso. 
Bastava guardarlo poi, secco come uno stecco, tatuato come un galeotto, 1 metro e 50 di concentrato di stranezza, per eliminare qualsiasi dubbio sulla particolarità del soggetto.
Come faccio a volte, soprattutto quando mi annoio, comincio a giocare con la mente, pensando ad una parola e trovarne collegamenti e somiglianze. 
Così quel giorno, durante il mio allenamento, iniziai a guardare Norman e, pensando al fatto che è un tipo piuttosto svitato, Norman = Norma, lui sicuramente è fuori norma; pasta alla Norma, una pasta alla Norma diversa dalla norma, proprio come Norman!
Mi affrettai quindi a finire l'allenamento per tornare a casa e preparare questa delizia per cena, divorata e con ovazione per il bis.
Riassumendo... Grazie Norman!



Ingredienti per 2 persone:

150 gr pomodori San Marzano
100 zucchero
1 spicchio d'aglio
pepe qb
peperoncino qb (al qb solito mettetene un altro po'!)
1 fetta di melanzana spessa 1 cm
12 paccheri o schiaffoni
200 gr ricotta vaccina
100 gr ricotta salata
olio di semi per friggere
un pizzico di sale fino
2 foglie di basilico fresco




Prima di tutto preparate la marmellata piccante di pomodori San Marzano.
Lavate i pomodori e tagliateli a cubetti piccoli, mettete in una casseruola con lo spicchio d'aglio e lo zucchero. 
Aggiungete il peperoncino e una macinata di pepe, cuocete per circa 20 minuti a fuoco basso, mantenendo però il bollore. 
Tagliate la fetta di melanzana a dadini piccoli e friggeteli in abbondante olio di semi, per qualche minuto. 
Scolate e tenete da parte, salando leggermente. 
Frullate la ricotta con la ricotta salata e inserite la mousse in una sac a poche con beccuccio piccolo a stella.
Lessate la pasta in abbondante acqua salata (i paccheri sono 12 ma sicuramente almeno un paio si romperanno in cottura). 
Componete il piatto disponendo una cucchiaiata abbondante di marmellata piccante di pomodoro, appoggiate sopra i paccheri che riempirete di mousse alla ricotta salata, disponete infine le melanzane fritte sul piatto e guarnite con una foglia di basilico. 
Il contrasto fra la sapidità della ricotta salata e le melanzane fritte, con la marmellata dolce ma piccante di pomodoro è una vera delizia. Vi pentirete di non averne preparate una dose doppia!

giovedì 24 luglio 2014

Verdure ai semi di papavero






Erano moltissimi anni che non vedevo dei papaveri. 
Ormai siamo talmente abituati a fiori finti che sembrano veri, profumi di papaveri freschi, con bottiglie che richiamano il fiore, semi di papavero che fanno benissimo alla salute (che uso tantissimo), che abbiamo un po' perso il gusto delle cose vere. 
Quel giorno, in gita sulla Bolgherese, ne vidi così tanti che mi rimasero impressi nella mente per giorni interi. 
Era uno dei tanti weekend freschini di questa estate, ormai giunta agli ultimi sprazzi di caldo, in cui optai per una giornata alternativa, visto che il mare era arrabbiatissimo e sulla spiaggia il vento faceva volare persino gli ombrelloni.
Salimmo in macchina tutti e quattro e ci dirigemmo verso la famosissima strada del vino, che attraversa i vitigni più pregiati e le aziende più rinomate nel mondo.
La strada è disseminata di strutture ricettive (ognuna delle case vinicole ha un agriturismo o un relais con osteria o sala degustazione) così, dopo aver goduto del venticello fresco che la cabrio d'epoca di Gianni ci regalò durante il tragitto, ci fermammo di fronte ad un cartello che diceva: “ Merende e degustazioni – Wine testing”.
Ci incuriosì  molto il fatto che, prima di tutto, fosse stata trasformata la parola “tasting” in “testing”, e che il tutto fosse scritto su un cartello di legno, con un pennarello o pennello nero, completamente a mano. 
Entrammo nel vicoletto di ghiaia e proseguimmo per circa un chilometro, fino a trovarci di fronte ad un campo così pieno di papaveri da lasciarci qualche secondo senza parole. 
Dopo aver scollato gli occhi da questa meraviglia, ci accorgemmo che c'era anche una struttura, molto rustica, che però ci permise di passare una splendida giornata a suon di buon vino rosso, pecorini toscani e tutto ciò che la meravigliosa Toscana possa offrire.






































Guardate la foto qui sopra, non vi sembra un un campo di papaveri?


Ingredienti per 4 persone:

500 gr patate novelle piccole
2 zucchine
6 pomodorini piccadilly
1 spicchio d'aglio
vino bianco qb
olio evo qb
sale qb
pepe qb
semi di papavero qb
qualche rametto di origano fresco








Lavate bene le patate senza privarle della buccia. Potete aiutarvi con un vecchio spazzolino da denti, strofinandole per eliminare eventuali granelli di terra.

Lavate le zucchine, affettatela con la mandolina o con un robot da cucina provvisto di lama per affettare, tenetele da parte.
Affettate anche le patate e lasciatele a bagno in acqua fredda, cambiando l'acqua un paio di volte per eliminare l'eccesso di amido.
Intanto fate bollire una pentola con acqua leggermente salata.
Una volta raggiunto il bollore, mettete le patate in un colino o un colapasta di metallo e lasciate a bagno nell'acqua per circa 3-4 minuti, da quando riprende il bollore (in gergo tecnico credo di aver "sbianchito" le patate).
Intanto accendete il forno a 180°.
Sciacquate i pomodorini e cominciate a comporre il piatto. 
Spennellate di olio evo la pirofila, sul fondo e lungo i bordi, salate e pepate il fondo.
Alternate file di patate e zucchine, cercando di stringere bene le fessure e tenere le fette verticali.
Una volta riempita la teglia, cospargete la superficie di aglio a lamelle, pomodorini a fette e semi di papavero.
Salate e pepate in superficie e versate poco vino bianco, facendolo scendere da un angolo della pirofila. 
Infine condite con un filo di olio evo e informate per circa 40 minuti, finché i pomodorini non saranno leggermente appassiti e le verdure cotte.
Attendete qualche minuto prima di servire. 



mercoledì 9 luglio 2014

Tiramisù cioccococco

Chi mi conosce sa perfettamente quanto sia golosa di cocco, in ogni sua forma: da bere, da mangiare a morsi, nei biscotti o nei gelati.
Non mangio bagnoschiuma al cocco perché farei le bolle come gli strani soggetti che ogni tanto si vedono in tv, in quei programmi assurdi che parlano delle ossessioni delle persone.
Quindi mi limito ad usarlo sotto la doccia.
Trascorsi una settimana alle Maldive, per una vacanza in pieno relax, mangiando cocco a qualsiasi ora del giorno o della sera.
Spiaggia voleva dire un bel cocco fresco e ghiacciato, bevuto con una cannuccia, dalle 17 in poi con una generosa aggiunta di rum.
Cena voleva dire curry con latte di cocco e gamberi.
Dopo cena mi aspettava spesso una ottima pina colada.
Tornando venni travolta dal nervosismo dato dal tran tran quotidiano, che poteva essere alleviato solo da qualcosa che riportasse la mente a quella fantastica settimana in cui l'unica decisione che dovevo prendere era se bere il latte di cocco semplice o con rum.
Fu così che una delle prime tappe al rientro fu il supermercato, non per generi di prima necessità, bensì cocco, mascarpone e gli altri ingredienti necessari a comporre questo ottimo e freschissimo dolce.





Ingredienti per 10-12 persone:

Bagna:
40 gr rum
120 gr acqua
60 gr zucchero

Crema:
300 gr latte 
50 gr cocco disidratato grattugiato
4 uova
200 gr zucchero
1/2 cucchiaio di farina
500 gr mascarpone
1 pizzico di sale

Composizione:
savoiardi o pavesini qb
cocco disidratato grattugiato qb
cacao amaro in polvere qb
riccioli di cioccolato fondente qb

Fate bollire in un pentolino, per circa 2 minuti, il rum con l'acqua e lo zucchero necessari per la bagna. Lasciate raffreddare.
In un altro pentolino fate bollire il latte con 50 gr di farina di cocco, la farina e 100 gr di zucchero. Lasciate in infusione per circa 30 minuti. 
Durante l'attesa sbattete i tuorli con lo zucchero rimanente, a parte montate gli albumi a neve con un pizzico di sale. 
Con un colino ed aiutandovi con un cucchiaio, spremete la crema di latte al cocco all'interno dei tuorli montati. Aggiungete il mascarpone ed amalgamate. 
Infine aggiungete gli albumi montati a neve e mescolate dal basso verso l'alto con un mestolo di legno. 
Adesso procedete con la composizione del dolce bagnando i biscotti nella bagna al rum, disponendoli sul fondo di una pirofila o di coppette monoporzione. 
Aggiungete uno strato di crema al mascarpone, spolverate di cacao amaro, farina di cocco e riccioli di cioccolato fondente. Ripetete l'operazione fino ad esaurire gli ingredienti, terminando con il cacao, farina di cocco e riccioli di cioccolato fondente. 
Lasciate riposare il dolce in frigo per almeno 3 ore, anzi, se riuscite a resistere alla tentazione il giorno dopo sarà ancora meglio!


sabato 5 luglio 2014

Tazzine zucchine, menta e gamberetti

Chi di noi non ha assistito almeno una volta, guardando un film americano, alla classica scena in cui la "lei", dopo una giornata sfiancante di lavoro, torna a casa, cimentandosi nel lancio delle scarpe dal corridoio d'ingresso fino al soggiorno, per poi buttarsi sul divano con un buon bicchiere di vino (italiano)?
La scena di solito prevede: temporale, nessun ombrello per ripararsi, freddo, tacchi vertiginosi quindi piedi a salsiccia (dopo una decina di ore di lavoro), colleghi molesti che hanno minacciato l'integrità psichica della protagonista per tutto il giorno, casa calda ed accogliente, bottiglie di alcolici in bella vista come per dire "bevimi", accompagnate quasi sempre da un frigo vuoto!
Mi ricordai all'istante di quelle immagini proprio qualche tempo fa quando, a parte il freddo, l'inverno e la pioggia, sembrava proprio una giornata la cui fine sarebbe stata segnata solo da un buon drink, rigorosamente alcolico.
Vista la temperatura, decisamente più favorevole rispetto alle scene cinematografiche, optai per qualcosa di fresco, cogliendo delle foglie dalla mia piantina di menta (acquistata quasi unicamente a quello scopo) e frullandole con pesche, ghiaccio e vodka.
Rilassata sul divanetto fuori casa, con qualche nocciolina (per evitare di ricadere sulla seduta, nel tentativo di alzarmi), una sigaretta e il mio buonissimo cocktail, mi misi a pensare a come avrei potuto impiegare alternativamente quella piantina di menta, prima che i rametti venissero spogliati unicamente per i drink ripara-stress.





Ingredienti per 6 bicchierini:

1 zucchina
20 gr mandorle pelate
1 limone (scorza)
olio evo qb
12 foglie di menta
18 gamberetti sgusciati
sale fino qb
sale nero delle Hawaii

Pulite e tagliate la zucchina a julienne, mettetela in un colino e salatela. Coprite con un peso e lasciate che perda l'acqua per circa una mezz'ora.
Intanto sbollentate leggermente i gamberetti, teneteli da parte. 
Ricavate dal limone la scorza e tritate con il minipimer insieme alle mandorle, 6 foglie di menta, olio e le zucchine scolate.
Regolate la consistenza della crema di zucchine in base alle vostre preferenze, io la lascio abbastanza soda per poterla versare con la sac a poche.
Servite in bicchierini o tazzine monoporzione, appoggiando 3 gamberetti per ognuno. Spolverate di sale nero, guarnite con una foglia di menta e un filo di olio evo.